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DNA del Trader Scientifico ® - Dai dadi agli attrattori caotici
“Compro, non compro…?” Quali sono i principi scientifici e le metodologie dell’Analisi Fisica Azionaria (AFA) ® per comprendere i nostri limiti decisionali e sfruttarli al meglio, consapevoli che…
Non esiste vento favorevole per il marinaio che non conosce il porto finale
Seneca
Il futuro non è più quello di una volta
Arthur C. Clarke
Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare
Blade Runner (1982)....?
Genesi: il peccato originale.
La scienza è nata per prevedere il futuro e controllarlo. Anche l’astrologia, la lettura dei tarocchi e delle mani…
Questa intima esigenza umana fatica però ancora a trovare un metodo capace di donare serenità di fronte all’imprevedibilità della natura.
I traders conoscono molto bene quest’esigenza e la conseguente frustrazione, ma oggigiorno (meglio: da 20 anni…) possono affrancarsi da tali sofferenze. Come? Innanzitutto, accettando l’umile studio delle scienze moderne e la conseguente ‘bonifica’ di quanto imparato finora (come emerge dall’ultimo libro del padre dei frattali, B.Mandelbrot ‘Il disordine dei mercati’, edito da Einaudi, 2005).
Quali discipline scientifiche? Ecco le ‘bussole’ per traders:
- Teoria della Complessità/Caos (TdC), per comprendere che è dannoso cercare di prevedere, ma che si può invece ‘cavalcare’ con criteri oggettivi;
- Teoria dei Giochi (TdG), per comprendere che è dannoso voler decidere con criteri razionali e coerenti, ma che si possono invece ottenere risultati molto migliori accettando le ‘strategie miste’ e il consapevole mix di decisioni contrastanti;
- le Scienze Cognitive (SC), per comprendere che Pico della Mirandola aveva torto: il nostro libero arbitrio è poca cosa rispetto ai condizionamenti mass mediatici e memetici (inoculamento di memi, ossia ‘virus culturali’)
La presunzione di poter conoscere il futuro dei sistemi complessi è, scientificamente, una violazione delle leggi di natura, un ‘peccato mortale’.
Per convivere meglio con tale irresistibile tentazione peccaminosa, occorre tornare al XVII secolo quando Blaise Pascal e Pierre de Fermat aiutarono un disperato giocatore di dadi con l’invenzione del calcolo delle probabilità e del primo esempio (improprio) di ‘attrattore’- probabilistico in questo caso. Il giocatore imparò a non affidarsi più a superstizioni e fiuto personale, ma a comprendere che i dadi sono attratti da uno specifico comportamento: mostrare le sei facce un numero equo di volte – soltanto, però, se i dadi non sono truccati e se si effettuano un gran numero di lanci. In realtà, i dadi sono sempre ‘truccati’ in natura (quando mai si hanno tutte le facce esattamente identiche?) e, prima di effettuare il ‘gran numero di lanci’ necessario… si può anche perdere tutto. Stesso discorso vale per roulette, giochi di carte, eccetera…
Che fare allora? Semplice, si può e si deve imparare a usare la scienza matematica per calcolare i propri comportamenti (chiamati ‘strategia’ in TdG) che ottimizzano le vincite; il calcolo dovrà ovviamente tener conto del capitale disponibile, della giocata minima, dell’aspettativa di vita del giocatore (!) e, soprattutto, degli ‘attrattori probabilistici’ noti (misurando e/o visualizzando la storia del comportamento dei dadi, della roulette, delle carte, dei titoli…).
Da Prometeo all’Ubriaco.
Dalle divinità capaci di prevedere il futuro e quindi di aiutarci (come il mitologico titano Prometeo) alla comprensione dei comportamenti imprevedibili, seppur probabilistici (come il ‘random walk’, la camminata casuale dell’ubriaco), i fisici e gli economisti hanno imparato ad accettare il passaggio dalla prevedibililità deterministica dei fenomeni (approccio ‘laplaciano’ dal XVIII al XX secolo) a una prevedibilità probabilistica (XX secolo: fisica quantistica).
Eppure, tutti provavano ancora un tale orrore per il vero nemico irriducibile delle scienze, ossia le turbolenze (il caos), da seppellire per 60 anni la geniale intuizione di J-H.Poincaré, che già nel 1908 comprese ciò che oggi chiamiamo Teoria della Complessità. Solo negli anni ’70 s’iniziò a capire che il caos e le turbolenze hanno anch’esse delle leggi, un ordine, un senso; in pratica: degli attrattori – ‘caotici’ o ‘strani’, questa volta.
Analogamente al giocatore di dadi del XVII secolo, anche noi abbiamo nuove discipline scientifiche in grado di aiutarci a comprendere verso cosa sono attratti certi fenomeni. I fenomeni meteorologici attirano molto interesse nel weekend, ma i fenomeni finanziari… tutti i giorni!
Per affrontare il Caos e la sua superiore imprevedibilità non basta più la matematica e il calcolo delle probabilità, ma occorre il computer. Ecco perché solo a partire dagli anni ’60 gli scienziati hanno potuto vedere ciò che Poincaré aveva compreso, 60 anni prima.
Vediamo alcune conseguenze di questa rivoluzione scientifica per il nostro ambito finanziario:
a) Toro e Orso incatenati. Il paradigma della prevedibilità risponde ancora pervicacemente, con formule ‘da Nobel’, a tante domande poste sulla gestione della volatilità dei portafogli (Markowitz: cos’è il rischio?), sulla volatilità delle azioni (Modigliani-Miller:quanto vale un’azione?), sulla volatilità delle opzioni (Black-Scholes: quanto vale il rischio?), sul CAPM (Capital Asset Pricing Model di Sharpe: quanto vale un’attività?)
b) Toro e Orso s-catenati. La realtà mostra, al contrario, che non c’è formula, modello o Premio Nobel che tenga a bada Tori e Orsi: i disordini dei mercati sbeffeggiano il paradigma matematico-finanziario ancora in auge, ma ormai al suo crepuscolo: dal lunedì nero del 1987 alla Crisi delle Tigri Orientali del 1998, dal fallimento del LTCM (1998, hedge fund dei ‘Nobel’ Scholes e Merton) ai contraccolpi finanziari globali scaturiti da una qualsiasi Monica Lewinsky…
c) L’Apocalissi: L’avvento della vita artificiale. Il trader non può più permettersi di immaginare il mercato azionario come il prodotto di interazioni umane, dove la psicologia umana è un meccanismo importante. Molto più decisiva è diventata la psicologia dei computers. Cosa vuole dire, e quale futuro per il Trader Umano? Alle moderne scienze l’ardua sentenza.
Bene, ma quali scienze, e come?
Un battito d’ali di farfalla.
E’ essenziale, innanzitutto, il moderno paradigma scientifico della Teoria della Complessità e del Caos (TdC) che ci introduce a :
1. nuovi concetti con i quali imparare a convivere: imprevedibilità, segnali deboli, sensibilità alle condizioni iniziali, emersione delle proprietà di un fenomeno, Effetto Farfalla. In poche parole: è la rivincita del piccolo e umile soldato capace con un gesto anche emotivo (‘quasi-razionale’ direbbe la TdG) di sovvertire l’esito di una battaglia. Lo scopo della TdC è fornire le cognizioni e gli strumenti per cercare, individuare e intervenire sui piccoli eventi, nascosti, che generano grandi cambiamenti, o, almeno, per non farsi sorprendere.
2. nuovi ‘occhiali’ da utilizzare per vedere la vera realtà complessa in maniera semplificata: diagrammi di stato, processi iterativi, tomografie assiali. In parole semplici: è la rivincita del corpo sulla mente. Occorre vedere, toccare, sentire la realtà nei suoi più deboli segnali, anziché presumere di modellare astrattamente tutto a tavolino. Lo scopo della TdC è fornire, insieme a innovative tecnologie, nuove modalità per vedere l’ordine e la logica sottostante le turbolenze, ossia gli attrattori caotici.
Sfogliamo la margherita: Compro, non compro…
La TdC da sola, però, non può insegnarci a decidere malgrado tutti i nuovi concetti e occhiali accennati sopra. Ad aiutarci interviene la Teoria dei Giochi; essa ha lo scopo di garantire i comportamenti migliori per effettuare decisioni ottimali, e per tale scopo ci fornisce ‘il calcolatore’ più paradossale: i dadi.
Il premio Nobel 1994 John Nash ci ha insegnato ad utilizzarli nelle ottimali ‘Strategie Miste’, necessarie per impostare criteri e processi decisionali, anche probabilistici, che siano sostenibili e vincenti.
La Rana Bollita.
Ma la conoscenza degli attrattori dei fenomeni caotici, capaci di permetterci di visualizzare la logica sottostante la volatile volatilità dei titoli azionari, e il sapiente comportamento stabilito dalle matematiche strategie miste, capaci di assicuraci decisioni ottimali, si scontrano ancora con un limite: noi stessi, ossia le nostre peculiari prestazioni cognitive.
Le scienze cognitive (anni ’80) e la memetica (anni ’70, dal genio di Richard Dawkins) ci illuminano sui nostri limiti decisionali (Perché la rana - e non solo… - arriva a farsi bollire mentre decide cosa fare?).
Il nostro libero arbitrio, necessario per dare seguito pratico alle conoscenze e alle decisioni supportate dalle precedenti discipline, risulta essere un miraggio, qualcosa che c’è e non c’è, almeno non sempre e con le stesse prestazioni. Ciascuno è un po’ Dio e un po’ Automa…
E allora, utilizziamo le nostre divine doti quando siamo nella ‘fase Dio’, e utilizziamo automi molto più efficaci e veloci di noi quando siamo in ‘fase Automa’, ossia i computer. Per dirla tutta: non possiamo più fare a meno dell’alleanza con l’Intelligenza Artificiale, se vogliamo cavalcare i fenomeni caotici nei ristretti ‘intervalli di prevedibilità’ tra un attrattore e l’altro, nel rispetto dei nostri ormai noti limiti cognitivi.
Il futuro non è più quello di una volta.
Come orientarsi allora in un futuro sempre più incerto, mutevole, dinamico e caotico senza una adeguata Bussola? Quali ‘Nord’, ‘Sud’, ‘Oriente’ e ‘Occidente’ per il Trader Scientifico?
Seguono alcune preliminari applicazioni dei concetti scientifici appena esposti all’operatività borsistica.
Cavalcare il Toro (o l’Orso).
Per quanto anticipato, il fenomeno borsistico (caotico, quindi imprevedibile) consente una sola strategia: cavalcare, surfare o veleggiare, qualsiasi metafora va bene purché si rinunci a prevedere l’esito delle innumerevoli ‘biforcazioni’ di un sistema complesso o caotico. Le biforcazioni rappresentano diversi ‘scenari’ (rialzi e ribassi di diversa entità e natura, oppure diverse stasi) che, in corrispondenza degli attrattori, possono presentarsi in modo assolutamente imprevedibile, e sono determinati da impercettibili variazioni delle ‘condizioni iniziali’.
Metodo ideale: non pensare quando si decide.
Quindi… come aiutarci a decidere?
L’Orgoglio, ne ha rovinati più lui del petrolio!
Le Scienze Cognitive e la Memetica ci aiutano a impostare strategie operative sostenibili, tenendo conto dei principali nemici dei traders: i memi (‘virus mentali’), i mass-media, la Contrary Opinion e soprattutto… l’amico-che-sa! Orgoglio&Vanità potenziano questi nemici perché ci convincono di essere più liberi, autonomi e decisionisti di quanto in realtà siamo, anziché aiutarci ad accettare i limiti del nostro millantato libero arbitrio. La fissazione su tale ideale, in realtà un pernicioso ‘idolo’, è la vera causa di errori e sofferenze.
Antidoto ideale: l’umiltà.
Dilemmi e catatonie – le schizofrenie del trader.
Abbiamo quindi compreso che gli attrattori ci indicano le situazioni nevralgiche di un titolo finanziario, in corrispondenza delle quali il titolo opta per uno degli scenari previsti dalle biforcazioni; queste si presentano sempre più fitte e ravvicinate quanto più il fenomeno evolve da complesso a caotico. I memi e altre forme di condizionamento culturale e psicologico ci impediscono spesso di decidere correttamente in base a quanto abbiamo appreso. La Teoria dei Giochi, occupandosi proprio di affrontare e risolvere i dilemmi, trova nelle biforcazioni, e relative scelte, la sfida più avanzata. La sfida più drammatica dei trader è di evitare di non decidere (catatonia), perché, anche inconsapevolmente, non si può non decidere – tutto è decisione.
Strumento ideale: i dadi, per le valutazioni probabilistiche delle decisioni ottimali (TdG).
Dio, Automa o… Matrix?
Decisioni da prendere in corrispondenza di possibili scenari, s-catenati dagli attrattori ma ostacolati dalla nostra presunzione di libero arbitrio, provocano oscillazioni tra ‘decisionismo senza esitazioni’ (‘fase Dio’, o ‘catatonia agitata’) ed ‘esitazioni senza decisioni’ (‘fase Automa’ o ‘catatonia stuporosa’). Proprio nella ‘fase Automa’ abbiamo bisogno di validi supporti informatici per superare le lacune cognitive, di autonomia e di libero arbitrio.
Una chance per l’avanzata della Vita Artificiale? Tranquilli, è già in atto e molto sviluppata…
Strumento ideale: il software – qualsiasi, purché funzioni.
I software sono quasi tutti ugualmente efficaci in confronto al nostro millantato libero arbitrio, ma quali sono “più uguali degli altri”?
E’ giunto il momento per i Traders Scientifici, con il supporto dell’Analisi Fisica Azionaria (AFA) ®, di comprendere meglio e prima di altri l’avvento della Vita Artificiale, e diventare quindi consapevoli della necessità di allearci ad essa, per superare i nostri limiti e per cogliere gli aspetti emergenti dei fenomeni complessi e caotici, senza i quali la borsa sembra solo una casuale roulette, oppure, all’opposto, una barchetta sballottata da pochi e onnipotenti manovratori.
Il resto… è Caos.
Nicola Antonucci
Per chiarimenti e consulenza: nicola.antonucci@umanot.com
GLOSSARIO
Attrattori: ente geometrico che evidenza graficamente le ricorrenze di un fenomeno, quali il livello al quale si stabilizzano i lanci di una moneta, di un dado o della pallina della roulette, oppure l’area intorno alla quale un sistema complesso oscilla in modo apparentemente casuale (tipico dei titoli azionari). Gli attrattori possono assumere connotazioni quali ‘caotici’, ‘strani’, a seconda di alcuni aspetti, secondari ai fini di quest’articolo.
Biforcazione: momento o situazione dai quali due possibili scenari possono scaturire, senza alcuna possibilità di prevedere quale opzione verrà determinata dalle impercettibili variazioni delle condizioni iniziali. Le biforcazioni sbocciano in corrispondenza degli attrattori, in seguito alla concomitante impennata della volatilità (e crollo dell’inerzia).
Catatonia: forma di schizofrenia caratterizzata da uno stallo delle attività mentali con due modalità opposte: catatonia stuporosa (assenza totale di comunicazione e attività); catatonia agitata (eccesso di attività, per non pensare e quindi decidere – tipica di alcuni managers).
Condizioni Iniziali: insieme dei valori delle variabili più significative di un fenomeno, presenti all’inizio di un’evoluzione. I sistemi deterministici (prevedibili) sono insensibili alle CI (meglio: ne risentono in maniera proporzionale). I sistemi caotici sono invece molto sensibili alle CI, ossia reagiscono sproporzionatamente a piccole loro variazioni (“Effetto Farfalla”)
Contrary Opinion: un tipico esempio di diffusione di un meme che uniforma il pensiero e il comportamento della massa degli investitori. Il principio della CI si basa sulla constatazione storica che “la Massa ha sempre torto”, e allora occorre agire al contrario dell’opinione diffusa tra la Massa (ovvia difficoltà: stabilire qual è la Massa e quando un’opinione è molto diffusa…)
Deterministico: modello matematico, o approccio allo studio, di un fenomeno del quale si suppone la prevedibilità, date alcune e ben note condizioni iniziali. Detto anche approccio laplaciano, dal fisico Laplace, esso suppone che piccole variazioni delle condizioni iniziali influenzano in modo prevedibile i risultati (il contrario, quindi, del paradigma complesso de “L’effetto farfalla”).
Frattali: la “geometria della natura”, inventata da B.Mandelbrot nel 1975, basata su dimensioni spaziali frazionali e non solo intere. Le dimensioni frazionali (per es. 2,34) permettono alla Natura di ottimizzare i rapporti tra dimensioni diverse, ossia ottenere immense superfici in spazi ridotti (per es. il sistema degli alveoli polmonari, oppure il fogliame della felce).
Memi: termine coniato da Richard Dawkins nel 1976. Il meme rappresenta una ‘unità di replicazione culturale’, ossia l’equivalente mentale dei virus biologici. I memi ‘trasportano’ e inoculano idee e pensieri che riconfigurano le menti nelle quali si sono installate, per meglio propagarsi ad altre menti e diffondersi. La Memetica è la disciplina che studia i memi, applicando gli stessi criteri e metodologia dell’epidemiologia.
Strategie: il termine è utilizzato nella Teoria dei Giochi col significato di ‘combinazione di comportamenti’. Le strategie possono essere ‘pure’, ossia predeterminate secondo un qualsiasi articolato criterio, oppure ‘miste’, ossia indeterminate ma distribuite con probabilità note (per es. tirando dadi speciali con numerose facce, oppure sfruttando le nostre emotività, irrazionalità, reazioni istintive…)
Volatilità: la ‘bestia nera’ dei traders e il vero obiettivo di comprensione e visualizzazione dell’Analisi Fisica Azionaria (AFA)®, a differenza della tradizionale Analisi Tecnica.
La volatilità è molto volatile, e non può essere quindi sclerotizzata in un coefficiente definito per ciascun titolo, ma occorre imparare a seguirne fisicamente l’evoluzione tra i suoi valori massimi (in corrispondenza degli attrattori caotici del titolo) e i suoi valori minimi (negli ‘interregni’ tra attrattori).